Animici (Rh-) La crepa nel muro nella caverna di Platone
Animici (Rh-) nella caverna di Platone… e la crepa nel muro.
Essere Animici (Rh-) e trovarsi prigionieri nella caverna di Platone
Oggi chi detiene il potere Mondiale (Deep State – La traduzione letterale “Stato profondo”. Ci si riferisce a potenti entità, intese come personaggi, società e finanza di alto livello, che riescono non solo a condizionare le decisioni dei governi, ma addirittura a manovrarli. Enti pubblici o società private che agiscono fuori dal controllo normativo o governativo degli Stati e quindi nella illegalità. Ecco, potremmo pensare a lobby potentissime in grado di condizionare la manovra governativa di ogni paese) intende ridurre l’umanità in totale schiavitù specialmente nei confronti del lavoro, perché un lavoro totalizzante è un ottimo mezzo per esercitare il controllo sociale e per avere il controllo totale dell’intera vita di ogni essere umano.
Nel testo del Prof. Schwab, (l’Homo sapiens che nell’agenda 20/30 ha la tracotanza di lanciare all’umanità intera il messaggio: “Non avrai nulla e sarai felice”, il suo sogno distopico raffigurato in Benvenuti nel 2030, dove la proprietà privata e la privacy non esistono più).
fondatore e direttore esecutivo del “World Economic Forum”, intitolato in modo emblematico “Covid19 -The Great Reset”, non si parla mai di “libertà”, né di famiglia e natalità o di comunità intermedie, né di cultura, né di esigenze spirituali: la prospettiva è esclusivamente materialistica e orizzontale e se una verticalità esiste è quella in relazione all’accentramento di funzioni presso gli Stati e all’auspicato aumento di una governance mondiale unica.
Ed eccoci arrivati al punto… Il Demiurgo, che è il creatore di questo mondo caotico identificato col Dio del Vecchio Testamento, estremamente negativo, arrogante, geloso, crudele e vendicativo che ha imposto alla sua creazione una Legge spietata e crudele. Spesso chiamato Yaldabaoth, è un aborto creato da un Errore dell’Eone Sophia sviluppatosi nel Pleroma. Si avvale della collaborazione di Potenze sataniche reggitrici di questo mondo, i terribili Arconti. Ebbene, l’Élite massonica che ritiene di governare il mondo (Gli Illuminati) considera il Demiurgo e i suoi terribili Arconti morti, pertanto la reggenza di questo mondo e forse dell’intero universo è assunta dai Potenti Illuminati del Deep State i quali attraverso il transumanesimo si propone di propiziare un passaggio dell’Élite ad una condizione di vita superiore, liberata dai vincoli biologici, affinché si possano eliminare aspetti non desiderati e non necessari della condizione umana come: la sofferenza, la malattia, il dolore e l’invecchiamento, con l’unico scopo di diventare immortali, trasferendo la loro memoria nel cervello di qualche nuovo nascituro o semplicemente in un robot di nuova generazione (a questo serve il transumanesimo), utilizzando per questo passaggio, le cosiddette scienze evolute, ovvero la genetica, la robotica, l’informatica, le nanotecnologie e la Singolarità.
Al contrario dell’evoluzione naturale che ci ha condotti fino all’Homo sapiens, il transumanesimo ritiene che mediante queste scienze siamo in grado di raggiungere lo stadio dell’Homo semi-divino, cioè l’uomo completamente trasformato dalla tecnologia e immortale. ( naturalmente viene taciuto che questo passaggio, dall’Homo sapiens all’Homo semi-divino riguarda soltanto l’Élite massonica segreta, i cosiddetti “Illuminati” creatori del Nuovo ordine mondiale “NWO”, per prendere il controllo di ogni Paese del mondo in maniera totalitaria al fine di ottenere il dominio della Terra.
Le persone stanche e occupate, che dipendono totalmente dalla propria subordinazione lavorativa per sopravvivere, non riusciranno mai a ribellarsi, perché non hanno tempo per pensare e temono di finire in povertà.
Nel nostro caotico mondo materialista, infatti, tutto è effimero; tutto nasce, vive e muore senza lasciare apparente traccia. Ma ci sono valori per gli Animici (Rh–) come la giustizia, la bellezza, la libertà, l’amore, l’empatia, le emozioni, la creatività, la sensibilità psichica, la capacità di elevarsi a stadi superiori di Coscienza, la resistenza alle autorità e la tendenza ad essere autonomi e così via – che non sono mutevoli ma eterne, che non variano di giorno in giorno ma durano per sempre.
Per il filosofo, gli Animici (Rh-) devono sempre più cercare di liberarsi da questo mondo materiale e superficiale per accedere a dimensioni più elevate, quello delle verità eterne. Il percorso dello schiavo all’interno del mito della caverna è proprio questo: quello che esce dall’illusione ed arriva alla verità. Ma per illustrarlo ancora meglio è bene però che decifriamo le allegorie usate da Platone.
Quali sono i simboli di questo mito
Il mito, infatti, è pieno zeppo di simboli che non è neppure troppo difficile decifrare. Lo stesso Platone, nelle pagine successive de “La Repubblica” dà qualche indicazione al riguardo. Vediamo però ora questi simboli uno ad uno, con un rapido elenco:
– la caverna: rappresenta il nostro mondo sensibile, quello dell’apparenza;
– la realtà esterna alla caverna: rappresenta invece l’Iperuranio, il mondo delle idee, mondo popolato dalle verità eterne ed immutabili;
– gli schiavi incatenati: sono gli esseri umani, o meglio, quelli che la gnosi definisce “Gli Ilici senz’Anima” e gli umani “Psichici” Animici (Rh-) che non hanno raggiunto la consapevolezza di “SE”;
– le catene sono: le passioni, i vizi, le superficialità, l’ignoranza, l’arroganza, la gelosia, la cattiveria, l’ipocrisia, ovvero tutto ciò che ci tiene legati a questo mondo materialistico, che non permette agli “Psichici” Animici (Rh-) di raggiungere la consapevolezza di “SE” e, quindi, di raggiungere gli stadi superiori di coscienza. Per gli “Ilici” il problema non si pone, essendo privi di “Anima” sono e rimarranno schiavi in buona fede esibendo le loro catene come dimostrazione della loro libertà;
– lo schiavo liberato: è il protagonista del mito e rappresenta l’Animico (Rh-), perché il compito dell’Animico (Rh-) è proprio questo, cioè spezzare le proprie catene (dell’ignoranza e del vizio) e camminare verso la luce della verità (nel nostro tempo, gli schiavi liberati sono gli “Psichici” che hanno raggiunto la consapevolezza di “SE”) ;
– le ombre che gli schiavi vedono proiettate: sono le ombre delle cose materiali, il grado più elementare (e superficiale, oltre che ingannevole) di conoscenza;
– le statue che proiettano quelle ombre: rappresentano le cose sensibili presenti nel nostro mondo, imitazioni di realtà più alte;
– il fuoco interno alla caverna: rappresenta l’archè (il principio delle cose), ovvero i primi tentativi compiuti dagli Animici (Rh-) di “rischiarare” il nostro mondo;
– l’uscita dalla caverna: il tentativo degli Animici (Rh-) di guardare oltre l’apparenza;
– gli occhi accecati dalla luce: il fatto che guardare alla vera realtà delle cose è difficile e doloroso, almeno all’inizio, e che le verità più profonde appaiono per un certo tempo come incomprensibili;
– la possibilità di vedere le cose riflesse nell’acqua: il fatto che prima di giungere a conoscere gli stadi superiori si deve passare attraverso dei gradi intermedi di conoscenza;
– le cose che popolano il mondo esterno alla caverna: rappresentano le idee-valore trascendenti e universali;
– il sole: l’idea più elevata, quella del Bene;
– il desiderio degli Animici (Rh-) di ritornare alla caverna: la voglia degli Animici (Rh-) di comunicare ciò che hanno scoperto anche agli altri uomini;
– il fatto di non vederci più, una volta rientrati: la difficoltà degli Animici (Rh-) a ritornare a dare importanza alle cose banali e quotidiane, ora che sono abituati a ragionare sulla verità più profonda;
– gli schiavi che li deridono perché non vedono più nulla, mentre loro sono ancora bravi a vedere le ombre: i falsi maestri e in particolare i sofisti (sapienti), bravi a capire le cose superficiali del mondo ma non a comprendere la verità;
– l’eventuale uccisione degli Animici (Rh-) da parte dei loro compagni schiavi: la morte di Socrate, condannato a morte dai suoi pari nonostante comunicasse ai cittadini di Atene la verità.
Il mito platonico della Caverna si presta a molteplici interpretazioni, anche decisamente attuali.
Il tutto può essere rivisto come una descrizione della vita di Socrate, il maestro di Platone, che, dopo aver risalito la strada verso la verità, fu condannato a morte per aver cercato di far compiere agli uomini, vittime della loro ignoranza, il medesimo cammino.
Ma si potrebbe pensare che gli schiavi incatenati (gli Ilici) siano gli odierni membri della società che hanno accettato acriticamente il perverso modello socio-economico capitalistico globalizzato, così come gli è stato presentato mediante l’istruzione, l’indottrinamento e la propaganda.
Essi non hanno mai intrapreso una riflessione originale, ma si sono soltanto limitati ad assorbire come delle spugne le informazioni diffuse dalla scuola e dai mass media, per farle proprie, senza neanche degnarsi di cercare di stabilirne la veridicità, per poi ripeterle come degli amplificatori in modo da rafforzare la visione dominante: esattamente ciò che è utile al potere.
Così finiscono per credere che la ricetta della felicità consista nel trovarsi un impiego per 8-10 ore al giorno, al fine di consumare beni e servizi.
Questa visione è rafforzata dal fatto che senza alimentare una continua crescita dei consumi l’economia entra in crisi, i lavoratori vengono licenziati e così non solo non possono più consumare il superfluo, ma neanche il necessario.
Quando l’occupazione diminuisce, si cerca di aumentare il lavoro con ogni mezzo: sostituendo gli oggetti o beni ancora funzionanti con incentivi e diminuendone scientemente la durata della vita media, creando mansioni pretestuose aumentando l’inefficienza ad esempio mediante la burocrazia. E così via…
Ma ad un certo punto l’Animico (Rh-) potrebbe iniziare ad esercitare il libero pensiero,
superando i condizionamenti mentali e comprendendo la verità. La domanda che può dare il via alla riflessione può essere la seguente: i fini dell’economia selvaggia sono anche i nostri fini ?L’Animico (Rh-) potrebbe comprendere che l’uomo è diventato un servo dell’economia, che fa ciò che è bene per il “sistema” nonostante ciò lo conduca ad una deriva dalla felicità. Intorno a sé non vede persone felici, ma individui omologati privati della propria unicità, che cercano di colmare invano il proprio vuoto esistenziale consumando.
La ricerca di un consumo crescente ha condannato l’umanità ad essere schiava del lavoro, ed ha prodotto un inquinamento ambientale di una tale portata da compromettere l’intero ecosistema, mettendo in dubbio la sopravvivenza stessa del genere umano.
L’uomo non dovrebbe vivere per lavorare, ma lavorare per vivere, e dovrebbe iniziare a consumare il giusto, il necessario.
E ancora, lo scopo della vita non può ridursi al lavoro, gli esseri umani dovrebbero essere liberi di poter esprimere la propria unicità.
Il lavoro non dovrebbe essere neanche obbligatorio, ma una matura, libera e volontaria espressione del proprio essere.
Grazie ai robot e ai software informatici gran parte del lavoro umano non è più necessario, e lo sarà sempre di meno.
I beni dovrebbero durare più a lungo possibile, e il lavoro dovrebbe essere automatizzato, in modo da minimizzare l’impatto ambientale e massimizzare la libertà umana.
Ma tutto ciò è incompatibile con il sistema economico (speculativo e selvaggio), ecco perché quest’ultimo dev’essere ripensato.
Se oggi chi detiene il potere intende ridurre l’umanità in schiavitù nei confronti del lavoro, è perché un lavoro totalizzante è un ottimo mezzo per esercitare il controllo sociale.
L’Animico (Rh-), allora, scriverà un saggio nel quale sostiene queste tesi, e organizzerà delle conferenze per divulgare la verità, ma la massa non comprenderà il suo logos, e fraintenderà il suo pensiero. Lo chiameranno “pazzo”, gli diranno che egli intende “toglierli il lavoro”, ovvero ciò a cui essi ambiscono e grazie al quale pensano di poter “vivere”, senza rendersi conto che in questo modo stanno soltanto facendo il gioco del potere, annullando le proprie esistenze.
Potrebbero essere liberi dal lavoro, pur avendo accesso ai beni ed ai servizi prodotti dal sistema automatico, se solo i mezzi di produzione fossero dell’umanità e il fine del loro impiego consistesse nel soddisfare i veri bisogni di tutti gli esseri umani.
E invece preferiscono continuare a competere e ad essere sfruttati, invocando a gran voce il lavoro, ovvero la propria schiavitù.
Gli umani descritti da Platone
nel “Mito della caverna” credono di possedere solo due dimensioni. Per loro una terza dimensione è impensabile come per noi visualizzare un mondo in quarta o quinta dimensione. Le ombre proiettate sulla parete nella caverna sono le informazioni che riceviamo dai giornali, dalle televisioni e dalle radio dai social da internet. Entrambe distorcono la realtà nel profondo a vantaggio del “Deep State”. Infatti, non solo crediamo che il falso sia il vero, ma non sappiamo neppure più chi siamo. Chi controlla i media, controlla la nostra mente e definisce la nostra identità.
Siamo schiavi in buona fede ed esibiamo le nostre catene come dimostrazione della nostra libertà.